Digitalizzare vuol dire semplificare e risparmiare utilizzando la tecnologia con soluzioni diverse a secondo delle proprie necessità.
Il cambiamento da analogico a digitale è un processo innescato dal progresso: tutte le aziende possono avvalersene per automatizzare le loro attività, offrire servizi più rapidi e personalizzati, snellire modalità operative, dematerializzare gli archivi documentali e sfruttare nuovi canali di comunicazione e condivisione.
La domanda di questi mesi è stata: “Come si è evoluta la digitalizzazione aziendale con la pandemia Covid?”.
Questo quesito sarà risolto in questo articolo, infatti, parleremo di:
- La digitalizzazione: differenza tra start up e vecchie aziende.
- A Che punto siamo in Italia con l’innovazione tecnologica?
- Cosa succederà in futuro?
La digitalizzazione: differenza tra start up e vecchie aziende
Sebbene la tecnologia digitale faccia ormai parte integrante della nostra quotidianità, paradossalmente in molti settori industriali ancora lavorano con modelli analogici.
Le start up, al contrario, nascono già con un’impronta digitale e un passo lungo verso il progresso. Molte di loro si lanciano in business incentrati proprio sulla digitalizzazione, partorendo idee e iniziative molto creative, rivoluzionarie.
Meno confortanti rispetto alla media europea sono i dati sulla digitalizzazione delle piccole e medie imprese più attempate, quelle che lavorano ancora con strumenti tradizionali, come per esempio telefono, fax, gestione documentale cartacea sistemi che portano ad un alto rischio di errori, incompletezza e perdita di informazioni.
A che punto siamo in Italia con l’innovazione tecnologica?
Partiamo dalla tematica ‘Smart Working’.
In Italia prima dell’emergenza Covid le persone interessate al tema dello Smart Working erano solo il 33%.
Oggi, su circa 23 milioni di lavoratori si stima che in 10 milioni abbiano la necessità di poter lavorare in Smart Working (+1654%).
Le difficoltà incontrate in Italia per creare una vera e propria rivoluzione digitale sono dovute ad intensi flussi di lavoro in particolare nelle imprese manifatturiere e di servizi logistici.
Le aziende che forniscono servizi integrati off-line e on-line o quelli a carattere d’urgenza come per esempio l’assistenza in strada o il trasporto merci, scontano le inefficienze di un network poco ottimizzato, pecche dovute ad una mancanza di modalità operative in grado di coordinare e gestire tempestivamente il flusso di informazioni.
Malgrado la situazione attuale, cresce la consapevolezza di quanto sia necessario innovare i processi aziendali. Non a caso, negli ultimi tempi l’argomento sta suscitando sempre più interesse proprio perché i vantaggi economici e gestionali sono concreti e misurabili, e rappresentano un traguardo possibile per le aziende di ogni settore.
Certo è che cambiare la corazza della propria azienda comporta innanzitutto un cambiamento di mentalità e una rivisitazione dell’assetto attuale.
Cosa succederà in futuro?
Secondo stime del World Economic Forum, il 65% dei bambini che frequentano le elementari oggi andranno a fare un lavoro che ancora non esiste.
È proprio la digitalizzazione aziendale a spingere il mercato del lavoro in questa direzione, in quanto essa introduce e continuerà ad introdurre processi innovativi che richiederanno competenze sempre diverse e mai viste in azienda.
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