Turismo del benessere un trend in forte crescita

Da una ricerca del Global Wellness Institute l’economia globale del benessere è stata valutata 4,9 trilioni di dollari nel 2019, questo dato ha subito un lieve calo nel 2020 in seguito alla pandemia, ma le previsioni per i prossimi anni sono estremamente positive, si prevede infatti, di raggiungere quasi 7 trilioni di dollari nel 2025.

Ma cosa si intende per economia del benessere? Con questo termine vengono inclusi settori differenti che come obiettivo hanno la salute della persona, il benessere fisico e psichico. Parliamo quindi ad esempio della cura della persona e la bellezza, l’alimentazione sana, la nutrizione e la perdita di peso, le terme e molto altro ancora.

Tra questi settori sicuramente il turismo del benessere occupa un posto importante, un viaggio in cui l’esperienza turistica è il soggiornare presso strutture che abbiano al loro interno ambienti dedicati alla cura della persona e al relax. L’Italia si colloca al 10° posto mondiale come mercato per il turismo del benessere con un fatturato pari a 11,6 miliardi di euro ed un comparto che impiega circa 150,000 persone.

Molte destinazioni hanno compreso il grande valore di questa tipologia di turismo, tanto da attivare una promozione turistica mirata in cui sia possibile legare alla vacanza per cultura, per sport o per affari, delle esperienze uniche, che possano permettere alle persone di prendersi cura di sé stessi.

Dobbiamo infatti distinguere due tipologie di turista del benessere, da un lato abbiamo quello diretto, ovvero colui che organizza per sé una vacanza incentrata sul benessere; dall’altro abbiamo quello indiretto, ovvero colui che viaggia per motivi differenti, ma che durante il viaggio sente la necessità di perseguire il benessere.

Diversa è la motivazione, ma duplice è la possibilità per gli operatori di trarne profitto. Il turismo del benessere ha una doppia valenza, se da un lato consente di incrementare l’indotto di molte attività presenti sul territorio, al tempo stesso può offrire grandi opportunità per destagionalizzare i flussi turistici.

In questo modo la montagna in estate può offrire il meglio per chi ama passeggiare all’aria aperta, fare escursioni, o praticare yoga in mezzo ai boschi; questo periodo dell’anno è infatti il preferito da coloro che amano praticare sport outdoor per mantenersi in forma e condurre uno stile di vita sano.

Un altro aspetto fondamentale da sottolineare è quello legato al cambiamento delle tendenze turistiche nel periodo post pandemia. Abbiamo assistito ad un notevole incremento della richiesta da parte dei turisti, di vacanze in luoghi lontano dai centri città, dall’overtourism, prediligendo mete più rilassanti, piccoli borghi anche territori poco esplorati, ma che consentano alle persone di vivere esperienze uniche, nella natura, in paesaggi incontaminati.

CASE STUDY L’UMBRIA

L’Umbria è una delle regioni favorite per il wellness tourism, un turismo lento, dei viaggi non solo esteriori ma anche interiori, in cui sono messe in sinergia tutte le fonti del benessere.

E quindi al più diffuso turismo enogastronomico, che nella regione vanta ogni anno dei numeri considerevoli, si aggiungono immersioni nella natura, e-bike tour, escursioni, attività di trekking  a piedi o a cavallo, yoga nei boschi ma anche molto gettonate sono le esperienze legate strettamente al benessere, come i trattamenti con prodotti tipici del territorio o i percorsi spa dedicati.

Si diffonde sempre più nel territorio, una vacanza non come distrazione ma come vera generatrice di benessere, con esperienze in grado di apportare dei benefici così forti sul corpo, da farne sentire gli effetti anche al ritorno a casa.

Un turismo più lento ed attento alla valorizzazione della persona, che attinge a tutte le fonti del benessere, fisica, mentale, spirituale nonché emozionale. Un turismo che premia i piccoli borghi, le dimore di charme, i lussuosi relais, gli agriturismi e tutti quei luoghi in cui il relax, la tranquillità ed il benessere sono messe al primo posto.